Il Progetto ‘Scusate abbiamo sbagliato il disturbo!’ | Stampa |

‘Scusate, abbiamo sbagliato il disturbo!’ è un progetto che l’A.Na.Vo. ha avviato grazie al bando 2016 “Microprogettazione Sociale” del CSV Assovoce di Caserta.

Partner importante del progetto è l’ Istituto Scolastico“I.C. Maddaloni 2 Valle di Maddaloni” presso il quale si svolgono le attività pratiche al quale partecipano anche un gruppo di alunni dell’Istituto stesso.

Scopo dell’iniziativa è di aiutare i minori inseriti nel percorso progettuale a controllare il disagio emotivo e relazionale che causa effetti negativi sull’apprendimento scolastico.

Oltre a favorire la socializzazione, le attività proposte vogliono promuovere le potenzialità dei ragazzi coinvolti facilitando in loro la presa di coscienza delle proprie capacità e dei propri limiti, e aiutandoli nella costruzione di una buona immagine di sé.

Ciò anche perché incrementare l’autostima aiuta a migliorare la motivazione all’apprendimento.

Psicologi, sociologi, assistenti sociali, medici sportivi, psicomotricisti ed educatori fisici, tutti professionisti preparati e interessati a supportare il percorso di crescita dei ragazzi, propongono attività di psicomotricità e di educazione del corpo dedicate per le specifiche esigenze di questo gruppo di minori, monitorando costantemente i comportamenti e le espressioni dei giovani partecipanti durante le attività, svolte negli spazi attrezzati messi a disposizione dalla scuola.

Il progetto, oltre ai ragazzi, ha coinvolto i genitori e le famiglie ai quali è stato chiesto di seguire e stimolare i figli nell’assunzione di stili di vita orientati al benessere fisico ed emotivo – relazionale.

A tale scopo per i genitori è stato pensato un percorso di informazione, curato da un medico sportivo, con incontri seminariali che tendono a sviluppare in loro l’attenzione per la cura dello spirito e del corpo come strumento fondamentali per una  esistenza dignitosa.

Un indispensabile sostegno alle attività viene offerto dai giovani volontari dell’A.Na.Vo. che rappresentano un punto di riferimento costante per i ragazzi. Come fratelli maggiori, ispirati dalla logica della ‘peer education’, i volontari aiutano, consigliano e correggono i più piccoli durante gli incontri e le attività con gli esperti.